IN NORVEGIA AUTO ELETTRICHE SUPERANO QUELLE A MOTORE TERMICO.
Quando si parla di transizione ecologica la Norvegia è in prima linea. Dopo aver inaugurato il tunnel ciclabile e pedonabile più lungo del Vecchio Continente, il Paese ha puntato decisamente sulla mobilità elettrica implementando il numero di stazioni di ricarica sul territorio e incentivando l’acquisto di veicoli green.
Oggi i risultati sono evidenti: le auto elettriche superano decisamente quelle a benzina. La Norvegia, uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo, ha raggiunto un traguardo unico nel suo genere: sulle sue strade circolano più auto elettriche che veicoli alimentati a benzina. Secondo i dati più recenti forniti dalla Federazione norvegese della strada (il Norwegian road federation, un gruppo di stakeholders che si occupa di trasporto stradale), delle 2,8 milioni di auto private registrate nel Paese, ben 754.303 sono completamente elettriche, superando le 753.905 vetture a benzina.
Il Paese nordico, che conta 5,5 milioni di abitanti, punta a diventare la prima nazione a porre fine alla vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2025. Un traguardo sempre più vicino, raggiunto senza imporre il divieto di vendita delle auto a motore termico, ma incentivato da una serie di agevolazioni fiscali e altri benefici che hanno reso le auto elettriche (EV) sempre più appetibili per i consumatori. Il direttore dell’OFV, la federazione stradale norvegese Oyvind Solberg Thorsen,, ha commentato così il successo ecologico raggiunto: «È un risultato storico. Si tratta di un traguardo che pochi si aspettavano di raggiungere 10 anni fa. L’elettrificazione delle auto sta avvenendo rapidamente e la Norvegia si appresta a diventare il primo Paese del mondo ad avere una flotta d’auto completamente elettrica. Di questo passo, nel 2026 avremo più auto elettriche che diesel». Ma come è riuscito il paese scandinavo ad ottenere un simile risultato che in Europa sembra per ora una vera e propria chimera? con politiche incentivanti e misure volte a favorire i veicoli elettrici e scoraggiare l’acquisto di motori a combustione già fin dai primi anni novanta.
Un primo esempio è il sistema fiscale favorevole ai BEV con incentivi per chi decide di comprare un’auto o anche una moto elettrica. Al contrario, le auto con motore endotermico sono pesantemente tassate e ciò sfiducia i consumatori all’acquisto. In Norvegia le auto elettriche non pagano i pedaggi nei centri cittadini, godono di parcheggi riservati e viaggiano su corsie preferenziali. I Governi europei potrebbero guardare positivamente all’esempio norvegese, ispirandosi al modello adottato in questo Paese per favorire la transizione ecologica. La capitale Oslo ha fissato obiettivi ambientali ambiziosi, puntando a ridurre le emissioni di gas serra di un’incredibile 95% rispetto ai livelli del 2009 entro il 2030. Tutto ciò ha però comportato un vero e proprio crollo dell’utilizzo dei mezzi pubblici, bus e treni, e questi mancati incassi hanno comportato una riduzione degli investimenti nelle infrastrutture per il trasporto pubblico, come linee ferroviarie e metropolitane. E questo paradossalmente potrebbe essere uno scotto pesante da pagare per le città norvegesi, come dice Tina Ruohonen, consigliere del sindaco di Oslo «L’errore è pensare che i veicoli elettrici risolvano tutti i problemi di trasporto» ha detto .«Non è così». L’uso dei mezzi pubblici insomma, anche oggi, è ancora più ecologico della guida di qualsiasi veicolo.